Cos’è un’ortesi plantare
L’ortesi plantare è un ausilio ortopedico realizzato interamente su misura che, in generale, deve rispondere a più necessità: da un lato correggere e/o compensare una problematica e dall’altra essere ben tollerata dal paziente risultando perciò leggera e soprattutto capace di migliorare la qualità della sua vita.
È agli inizi del XX secolo che si cominciano ad impiegare le prime ortesi plantari nel trattamento di due patologie specifiche: il piede torto congenito, una malformazione presente fin dalla nascita, e la poliomelite, malattia infettiva di origine virale che distrugge le cellule nervose motrici causando paralisi e deformità, anche dell’arto inferiore.
Inizialmente i primi plantari erano realizzati esclusivamente in cuoio bagnato; successivamente si passò a quelli in cuoio e sughero o in metallo, sempre fatti a mano, personalizzati sulle esigenze o patologie di ogni persona. Negli ultimi trent’anni le evoluzioni del plantare sono state notevoli, sia dal punto di vista dei materiali utilizzati, sia dall’utilizzo di nuove tecniche costruttive e di analisi del piede.
Esistono 3 tipi principali di plantari ortopedici:
- correttivi
- di sostegno
- di scarico e di compenso
I plantari correttivi sono ortesi realizzate con lo scopo di correggere una problematica nell’età evolutiva, ovvero fino a quando l’apparato muscolo-tendineo-scheletrico è in grado di rispondere a sollecitazioni esterne; essi mirano ad ottenere una correzione attraverso azioni stimolanti o attraverso la memorizzazione di una posizione.
I plantari di sostegno, invece, trovano indicazione nei casi di affezioni della statica del retropiede o dell’avampiede; quindi svolgono la funzione di supportare cedimenti podalici nell’adulto o in età avanzata.
I plantari di scarico e di compenso, infine, vengono impiegati nel trattamento di deformazioni rigide del piede, permettendo ad alcune sue regioni di essere maggiormente “scaricate” grazie ad una distribuzione più uniforme delle pressioni; più specificatamente vengono scaricate le superfici da iperpressione e compensate quelle non gravate da peso.